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Uno dei migliori Assassin’s Creed ci ha conquistati con una modalità multiplayer brillante, riportandoci a un’era dell’industria ormai scomparsa – Assassin’s Creed: Brotherhood

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Una Rivisitazione di Assassin’s Creed: La Hermandad

Nel 2010, subito dopo il trionfo di Assassin’s Creed II, Ubisoft si trovò di fronte a due sfide per giustificare l’arrivo di un nuovo capitolo di Ezio in solo un anno. La prima sfida era ambientare la storia in una Roma grandiosa, un cambiamento significativo per la saga. La seconda sfida prevedeva l’introduzione di una modalità multigiocatore innovativa.

L’Intricata Esperienza Multigiocatore

Mentre eravamo concentrati nel proseguire l’avventura dell’assassino italiano, il multigiocatore sembrava solo un’aggiunta minore. Tuttavia, Ubisoft puntava molto su questa novità, promuovendola con grande entusiasmo. Nei diari di sviluppo le due modalità ricevevano uguale attenzione.

Che il remake di Bloobler Team non serva come scusa. Dovresti continuare a giocare al Silent Hill 2 originale nel 2024 (se riesci a procurartelo)

Alla fine, l’entusiasmo era giustificato. La modalità multigiocatore di Assassin’s Creed: La Hermandad portava una ventata di novità. Questa modalità traduceva perfettamente lo spirito della saga in un gioco del gatto e del topo, avvincente e coinvolgente.

La Dinamica di Gioco di Wanted

Con 11 mappe e 8 modalità, Wanted rappresentava l’esperienza principale. L’obiettivo era eliminare un avversario assegnato casualmente. Tuttavia, c’erano due elementi chiave: il bersaglio poteva confondersi tra gli NPC del gioco e anche un altro giocatore cercava di eliminare te.

Questa premessa emozionante non si trovava nella modalità individuale. Sorprendentemente, bilanciava bene le rigidità della saga. Abilità speciali permettevano di interrompere le animazioni di assassinio del nemico e stordirlo. Sapere quando e come nascondersi era fondamentale quanto eliminare gli altri.

Un’Eredità che Persiste

Anche con un sistema di progressione per personalizzare i personaggi, la formula di base era sufficiente per mantenere vivo l’interesse. Questa formula è rimasta quasi intatta nei giochi successivi fino a Black Flag, momento in cui la saga fece un salto generazionale.

Con Assassin’s Creed Unity, Ubisoft tentò un altro tipo di multigiocatore cooperativo, senza successo. La vecchia formula non fece più ritorno nella serie. È un peccato, perché aveva lasciato un segno sia nei giocatori che in altri sviluppatori, ispirando giochi come Murderous Pursuits. Inoltre, la meccanica del sigilo sociale e degli impostori ha influenzato successi moderni come Among Us.

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Cambiamenti nelle Priorità dell’Industria

Per Ubisoft, è probabilmente un capitolo chiuso, anche se i fan provano nostalgia. La Hermandad fu uno dei tanti titoli che integrarono esperienze multigiocatore a giochi tradizionalmente per giocatore singolo. Molti ricordano con affetto partite online in giochi come Uncharted 2 o Bioshock 2.

Multiplayer

All’epoca, era un tentativo di competere con i grandi titoli online come Call of Duty. Creare modalità multigiocatore per titoli offline era un modo per adattarsi a una tendenza popolare e allungare la vita dei giochi.

Le priorità dell’industria sono cambiate. Le rimasterizzazioni come Assassin’s Creed III o il remake di The Last of Us non hanno incluso modalità multigiocatore, nonostante le lamentele. Call of Duty resta uno dei pochi esempi che mantiene entrambe le esperienze, ma con modalità multigiocatore separate.

Con i costi e i tempi di sviluppo in aumento e il cambiamento delle tendenze (Fortnite è il nuovo standard, quasi irraggiungibile), il livello per le modalità multigiocatore è ora elevato quanto lo era per le esperienze individuali. Siamo passati da un divertimento complementare a un mercato aggressivo, che spaventa persino aziende come Naughty Dog. Con questa prospettiva, ci resta il ricordo di un’era dell’industria che probabilmente non tornerà.

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