Le cause legali contro le grandi aziende non ci sorprendono più. Abbiamo assistito a movimenti individuali o addirittura di gruppo, come quella famosa causa contro CD Projekt RED per Cyberpunk 2077 di tre anni fa. Ora, in un colpo di scena inaspettato, Valve ha aggiornato il suo Accordo di Sottoscrizione a Steam. Questo aggiornamento elimina la clausola che richiedeva la risoluzione delle controversie tramite arbitrato. In questo modo, i giocatori possono portare la compagnia in tribunale attraverso gli organi statali.
Finora, Valve non era inarrivabile per gli utenti comuni. Tuttavia, l’Accordo di Sottoscrizione a Steam determinava che qualsiasi utente poteva agire contro la compagnia solo tramite arbitrato. L’arbitrato risolve una disputa senza ricorrere agli organi giudiziari tradizionali. Inoltre, non erano consentite azioni collettive. Di conseguenza, questa modifica agli accordi ha destato grande attenzione.
Una vittoria per i giocatori americani
L’abolizione dell’arbitrato da parte di Valve sembra una risposta alla crescente pressione dei consumatori e dei critici. Questi ultimi chiedono un sistema giudiziario più accessibile e giusto. Secondo Polygon, l’Istituto di Politica Economica afferma che l’arbitrato spesso costringe i consumatori ad affrontare un “forum privatizzato”, dove le probabilità di vittoria sono minori. Ora, gli utenti di Steam possono presentare le loro denunce in tribunale, aumentando la responsabilità della compagnia.
Un contesto legale in evoluzione
La decisione di Valve si inserisce in un contesto più ampio di controversie legali. Vari studi legali hanno iniziato a esplorare “arbitrati di massa”, in cui centinaia o migliaia di consumatori presentano reclami individuali contro la stessa azienda. Questo approccio ha spinto alcune aziende a risolvere le controversie in modo collettivo, piuttosto che gestire ogni caso separatamente. In Europa, invece, l’arbitrato tra utente e azienda viene considerato una Mediazione Extragiudiziale.
Implicazioni per il futuro
Il futuro del rapporto tra Valve e i suoi utenti potrebbe cambiare notevolmente con questa nuova politica. Anche se probabilmente la maggior parte degli utenti non porterà mai la compagnia in tribunale, il fatto che ora possano farlo, anche in modo collettivo, potrebbe alterare l’equilibrio di potere nel rapporto tra la società e i suoi consumatori. Questo cambiamento segnala un passo verso una maggiore trasparenza e equità nel settore dei videogiochi, che potrebbe avere ripercussioni durature nell’industria.
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