Recentemente, ho avuto l’occasione di immergermi in Dragon Quest Monsters: The Dark Prince (DQM3) ora che ha debuttato su PC tramite Steam, dopo essere stato esclusivo per quasi un anno su Nintendo Switch. Un nuovo capitolo di questa amata serie è sempre una grande notizia, ma questa edizione mi ha lasciato con impressioni contrastanti.
L’universo dei mostri: una collezione impressionante
Per quanto riguarda i mostri, il gioco non delude. Offre un numero incredibile di 526 specie diverse da collezionare. Anche se in alcune fasi avanzate si richiede impegno per personalizzarli, il sistema di allevamento, fusione e combattimento funziona bene. Le recensioni su Steam e nelle community di appassionati confermano che i giocatori sono soddisfatti di questo aspetto.
Sfide nella narrativa e grafica
Il mio problema è altrove. La trama e la narrazione non sono all’altezza del fantastico DQ XI. Nonostante la lunghezza, il gioco risulta velocizzato e i grafici lasciano a desiderare. Come ha evidenziato il mio collega, la versione Switch non brilla in questo ambito. Il gioco appare decisamente datato per molti aspetti.
Un futuro per i giochi di collezione di mostri
Molti difetti potrebbero migliorare nelle future edizioni. Tuttavia, credo che il genere del collezionismo di mostri debba evolversi oltre il classico schema JRPG. Titoli come Pokémon GO o Palworld dimostrano che questa formula può adattarsi a diversi formati.
Dragon Quest e l’eredità del JRPG
Dragon Quest ha radici profonde nel ruolo giapponese degli anni ’80-’90. Ciò rende difficile separarlo completamente da questo stile. Tuttavia, la trama incentrata su un noto personaggio e il suo sviluppo non brillano. Forse un approccio più originale avrebbe reso il gioco più fresco.
Quale futuro per la serie?
Dragon Quest Monsters: The Dark Prince rimane tale quale, con i suoi pregi e difetti. La serie principale proseguirà con DQ XII, mentre il remake HD-2D di Square Enix riproporrà i classici. Il filone dei mostri si trova a metà strada tra “eccellente” e “potrebbe essere più distintivo”.
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