Ormai non ci stupiamo più nel vedere come la nuova stagione di Fortnite inizi con collaborazioni che trasformano Peter Griffin e Solid Snake in protagonisti del ‘battle royale’. In questo scenario, è facile dimenticare come tutto ebbe inizio. I primi passi di Epic Games non furono semplici. La compagnia, ora al vertice, un tempo era in una posizione ben diversa. Infatti, la prima ‘skin’ che includeva un personaggio di un altro universo rasentava il plagio. Seppur fosse un omaggio e non violasse alcuna legge sulla proprietà intellettuale, era comunque una parodia.
Il debutto delle collaborazioni in Fortnite con una skin discutibile
Nel periodo subito dopo il lancio di Fortnite: Battle Royale, gli sviluppatori iniziarono a pensare all’idea di integrare elementi della cultura pop nel gioco. Tuttavia, mancavano i mezzi necessari. Il gioco era appena arrivato e, nonostante il suo potenziale, non aveva ancora una base solida o un vasto numero di giocatori. Questo ostacolò la possibilità di stringere grandi partnership commerciali, che sarebbero state costose, e i brand non vedevano ancora vantaggi nel collaborare con Epic Games. Così, nella Stagione 3, venne introdotta la skin di The Reaper. La comunità la chiamò “John Wick”, ma in termini legali si trattava solo di una coincidenza.
Una somiglianza innegabile con John Wick
La somiglianza della skin di The Reaper con John Wick era evidente, ma c’era un trucco. L’assassino più celebre del cinema recente è complicato da registrare completamente. Quali sono le sue caratteristiche principali? Un uomo comune in abito, abile con le armi. Evitando di copiare il volto di Keanu Reeves e facendo attenzione nei balli, Epic Games si proteggeva da accuse di plagio. Anche se il personaggio di Derek Kolstad non fu creato per queste situazioni, gli sviluppatori hanno confermato che era la loro principale fonte d’ispirazione. La conferma arrivò quando aggiunsero un piccone con una matita, chiaro riferimento a un dialogo iconico del film.
I confini incerti della proprietà intellettuale
Durante i primi anni di Fortnite, nacquero molte questioni sulla proprietà intellettuale. Oltre a questa skin, Epic Games affrontò varie cause legali per i balli. Nella Stagione 1, prima di questo falso John Wick, venne introdotto il Gesto di “Carlton”, copiando il ballo di un personaggio di Il Principe di Bel-Air. Queste situazioni si ripeterono nel tempo. Tuttavia, i tribunali hanno finora dato ragione a Epic Games, ritenendo che mosse di ballo così semplici non possano appartenere a nessuno in esclusiva.
Fortnite e la cultura pop: un incontro vincente
Epic Games voleva elementi della cultura pop per mantenere il gioco un ambiente sicuro e attraente. Anche per il suo potenziale commerciale. Così, Marvel decise di collaborare, creando un evento a tempo limitato nella Stagione 4, in occasione del lancio di Avengers: Infinity War. Tutti ne beneficiarono: Fortnite ottenne nuovo contenuto e attirò fan, Marvel guadagnò nuovi spettatori attraverso il gioco. Fu la prima vera collaborazione nella storia del gioco.
Epic Games offre un’opportunità irresistibile. Raggiunge un pubblico giovane che non guarda più la TV. Promuoversi in un videogioco di tale portata è l’ideale. Inoltre, come elementi che si potenziano a vicenda, non risultano invadenti. Le collaborazioni in Fortnite sono ben curate. Non si tratta solo di vendere skin, ma di integrare elementi delle franchise, come i guanti di Spider-Man. Il gioco è un ambiente sicuro per i brand, che si aspettano un trattamento rispettoso per i loro prodotti.
Il numero di collaborazioni è cresciuto negli anni. Anche se a volte sorgono polemiche, generalmente non ci sono grandi problemi. Fortnite è di nuovo al centro della scena e la tendenza non si arresterà. Il gruppo The Weeknd sarà protagonista del prossimo ‘crossover’ in questa Stagione 1 del Capitolo 5. Si stima che oltre la metà dei cosmetici introdotti dall’anno scorso siano frutto di collaborazioni.
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