L’evoluzione tecnologica e l’adattamento de “Il Padrino”
Quando “Il Padrino” arrivò nei cinema nel 1972, la tecnologia non era ancora avanzata per rappresentarlo virtualmente in modo veritiero. Soltanto nel 2006 si poté godere di un adattamento digitale all’altezza del capolavoro di Francis Ford Coppola.
Il Progetto di EA e il Coinvolgimento dei Grandi Attori
Nel 2002, EA si accordò con Viacom, proprietari dei diritti del romanzo di Mario Puzo, per un progetto ambizioso. Il cast stellare includeva Marlon Brando, James Caan, Robert Duvall e Abe Vigoda, che tornarono nei loro ruoli iconici con nuove battute. James Caan era particolarmente entusiasta, come dichiarò al New York Times.
“Amo questa idea perché i miei figli potranno giocare con me anche dopo la mia morte. Quando me lo proposero, pensai subito che finalmente avrei permesso a Sonny di superare il pedaggio e poi vendicarmi. Ma non fu così.”
Le Reazioni di Coppola e Al Pacino
Non tutti accolsero favorevolmente il progetto. Coppola criticò il fatto che EA non lo avesse coinvolto. Espresse il suo disappunto, dichiarando che il gioco trasformò il suo lavoro in una sessione di violenza. Al Pacino, invece, rifiutò di partecipare, sebbene abbia concesso la sua immagine per “Scarface: The World Is Yours”.
“Il gioco ha preso il nostro lavoro nel film e l’ha trasformato in un massacro. Non ho mai dato il permesso né mi è stato chiesto. Non collaborai in alcun modo e non approvo il risultato.”
L’Ultima Interpretazione di Marlon Brando
Il coinvolgimento di Brando fu unico. Accettò di registrare nuove battute, nonostante la sua salute fragile. Morì il 1° luglio 2004, rendendo questo il suo ultimo lavoro recitativo.
Un team di EA visitò Brando nella sua casa a Los Angeles nel febbraio 2004. Tuttavia, un rumore di fondo costante durante la registrazione rese inutilizzabili le sue battute. Il produttore audio, Ken Felton, spiegò che il rumore derivava dai tubi di ossigeno che Brando aveva.
“Amava la tecnologia e sperimentava con ogni cosa. Ricordo che si divertiva. Distingueva nettamente tra film e gioco. Si preoccupava più della sua immagine pubblica, non voleva che lo idolatrassero come celebrità. Desiderava che lo conoscessero come persona.”
L’eredità di un mito
Nonostante le difficoltà, EA riuscì a includere una performance di Brando nel gioco. Nella settima missione, appare Corleone nel letto d’ospedale dopo un attentato. Anche se le sue parole sono difficili da capire, il momento resta iconico.
“Sollozzo ha portato guai. Ho rifiutato cortesemente. Non ha accettato. I Tattaglia hanno portato disgrazie su di noi. Così è la vita.”
La rappresentazione di Marlon Brando nel gioco è eccezionale, e la sua immagine continua a vivere in questo mondo aperto.
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