Se sei un appassionato di fantascienza e non temi di sporcarti le mani frugando tra i vecchi libri, probabilmente conosci questa leggendaria serie di libri. Magari ne hai già uno, di quelli che spuntano a casa dei nonni senza che nessuno ricordi da dove siano arrivati. Avere uno di questi volumi sugli scaffali significa possedere un frammento della storia editoriale spagnola. La Saga degli Aznar sembra il titolo di una storia gotica, ma rappresenta un pilastro della fantascienza in Spagna. È un’opera pionieristica che, purtroppo, rischia di essere dimenticata ingiustamente.
Un’epopea spaziale nata nei chioschi
La Saga degli Aznar è un capolavoro nascosto della fantascienza spagnola, scritta da Pascual Enguídanos con il nome di George H. White. Diciamolo, la fantascienza sembra più affascinante quando arriva dall’estero. Questa collezione iniziò a essere pubblicata nei primi anni ’50 nella celebre serie Luchadores del Espacio di Editorial Valenciana, raggiungendo ben 56 titoli. Sì, hai capito bene: 56 romanzi di avventure cosmiche, con una trama continua che regalava al lettore un’epopea spaziale comparabile alle grandi saghe internazionali del tempo.
Enguídanos creò un universo vasto, dove i discendenti dell’ammiraglio Miguel Ángel Aznar de Soto affrontavano nemici intergalattici, esploravano pianeti sconosciuti e scoprivano tecnologie impossibili. Con titoli come Il mondo dei blindati e Il rifugio degli dei, la saga si è evoluta in uno dei progetti narrativi più ambiziosi della letteratura popolare spagnola.
La fantascienza come fuga nel dopoguerra spagnolo
Pubblicata durante la dittatura franchista, la Saga degli Aznar vide la luce in un periodo caratterizzato da scarsità, censura culturale e difficoltà economiche. In quel contesto arido, dove sognare era quasi proibito, queste opere vendute nei chioschi divennero un’ancora di salvezza per una generazione. Come sottolinea l’esperto Carlos Quintana Francia, “questi romanzi non solo intrattenevano, ma offrivano un orizzonte di possibilità”.
In un paese dove le riviste straniere erano rare, il cinema di fantascienza difficile da trovare e la televisione appena agli inizi, questi racconti svolgevano quasi un ruolo didattico. La Saga degli Aznar è più di una serie di romanzi pulp: è un documento sociologico di un’epoca che aveva disperatamente bisogno di sognare oltre le sue barriere fisiche e mentali.
La magia del cosmo Aznar
Oggi, la Saga degli Aznar può essere definita una classica space opera: battaglie spaziali, imperi galattici e razze aliene. Sebbene possa sembrare ingenua al giorno d’oggi, a suo tempo era rivoluzionaria.
Certo, da una prospettiva moderna, le storie non sono invecchiate bene. Ma lette con affetto e consapevolezza storica, sono un’autentica scarica elettrica. La scienza di Enguídanos non è rigorosa, ma si muove in un suo universo narrativo.
Un’eredità da riscoprire
Negli anni ’70, Enguídanos revisionò le sue opere, adattandole a nuovi lettori. Le nuove edizioni di Luchadores del Espacio diedero una seconda vita alla saga, che acquisì una narrazione più complessa e personaggi meglio sviluppati. Tuttavia, la collezione si concluse nel 1978, lasciando alcune trame irrisolte.
Nonostante ciò, il lascito della saga persiste in circoli specializzati. In eventi come HispaCon e AznarCon, il suo ricordo rimane vivo. Critici come Saiz Cidoncha la considerano una pietra miliare della fantascienza spagnola. Sebbene non sia presente sugli scaffali delle grandi librerie, il suo spirito continua a brillare nell’universo della fantascienza iberica.
La Saga degli Aznar ha aperto la strada a scrittori come Domingo Santos e Ángel Torres Quesada. Anche se è vicina all’oblio, c’è ancora tempo per riscoprirla. Queste novelle rappresentano un pezzo della nostra memoria e storia, di una generazione che ha sognato le stelle dalla Spagna in bianco e nero.
Come giovane media indipendente,, PC Revenge ha bisogno del vostro aiuto. Sosteneteci seguendoci e segnalandoci su Google News. GRAZIE !